Luoghi fantastici

Agnone e le sue bellezze veneziane

Agnone fa parte di quello che era il cuore del Sannio primitivo e qui sono sono stati rinvenuti importanti reperti archeologici di fattura osco-sannita. Probabile l’accostamento di Agnone col nome dell’Antica e gloriosa Aquilonia, distrutta dall’Aquila romana nel 239 a.C. Fu comunque un importante centro durante la dominazione longobarda e decadde nei secoli precedenti il 1000. La Valle del Verrino e le alture circostanti divennero luogo di eremi, monasteri e piccole colonie agricole. Nel 1139 l’influente famiglia dei Borrello, Conti di Pietrabbondante e capitani di ventura di Venezia, portarono con sé soldati e artigiani veneziani, forse facenti parte delle colonie dalmate della Serenissima. La fondazione veneziana del borgo, che sorge sul colle di fronte al Monte Caraceno, riporta chiari segni di cultura veneziana, visibili passeggiando nel quartiere della Ripa, detto anche Borgo Veneziano. Ci fu anche una dominazione normanna nel XII secolo, ma  l’importanza di Agnone andò crescendo nel periodo angioino e aragonese, durante il regno borbonico delle Due Sicilie, la città fu tra le 56 città regie, direttamente dipendenti dal Re.

Tra le vie del nucleo primitivo, troviamo leoni rampanti, eleganti chiavi  di volta e botteghe veneziane a P rovesciata, usate un tempo dagli artigiani. In una di esse è ricostruito l’interno di una classica bottega con gli attrezzi dell’epoca. (Palazzo Nuonno). Ma che dire degli splendidi balconi in ferro battuto? Ci sono  molte particolarità anche un po’ scurrili, come la pietra che cita: “Non rimirar coglione, così volle il padrone“.

Dalle sette porte di accesso alla Città, oggi è possibile ammirare il “Semiurno”, Porta S. Nicola e Porta S. Emidio. Numerosi anche i palazzi antichi tra cui: palazzo Bonanni (XIII sec.), palazzo Nuonno (XIII sec.),  palazzo Apollonio, il palazzo Fioriti (XIV sec.) e  palazzo Santangelo.    

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