Storie e leggende

La tanatosi di Francesco Sozio, il gigante

Alla famiglia capracottese Sozio, si legava il soprannome Chicc Muort’ e un giorno Mario, nipote di Sebastiano ne chiese l’origine al nonno. Il nonno iniziò quindi a raccontare del padre Francesco, definito gigante possente e astuto.

Appena divenne abbastanza grande, grazie anche alla sua possenza, Francesco fu messo subito a lavorare, faceva il vaccaro e probabilmente durante i pascoli assistette personalmente al fenomeno cosiddetto della tanatosi.

Chicc, questo il soprannome di Francesco, era solito condurre le mucche al pascolo nella zona della masseria de Cambanièglie (Campanelli) vicino la Valle del Sangro. A causa dei confini non troppo precisati, all’epoca (1840) spesso avvenivano litigi tra i vari pastori e Francesco era, di solito, quello che “le dava”.

Stanchi delle continue vessazioni, gli altri pastori si organizzarono per tendergli un agguato e ucciderlo e si radunarono in 15 per mettere in atto il piano. Lo raggiunsero che era assieme ad altri 4 amici che Francesco prontamente incoraggiò dicendo di prenderne uno a testa perché agli altri avrebbe pensato lui.

Per difendersi, Francesco aveva un pesante bastone che sapeva maneggiare con maestria, gli amici però, spinti da codardia lo lasciarono solo al primo attacco, l’uomo che non sapeva più come difendersi ebbe la bella pensata di fingersi morto.

La sua farsa continuò nonostante l’arrivo degli amici, che Francesco aveva tutta l’intenzione di punire per averlo abbandonato. Non potendolo lasciare lì, costruirono una barella improvvisata usando una scala e lo portarono verso Capracotta.

Arrivati nei pressi del quartiere San Giovanni, gli amici iniziarono a interrogarsi sul da farsi: portarlo a casa o al cimitero? Fu allora che Francesco decise di porre fine alla sua recita, alzandosi e dicendo di essere arrivato a destinazione.

Fonte: www.amicidicapracotta.com/2018/01/16/la-tanatosi-tragicomica-di-cicch-muort/

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