Storie e leggende

Sepilia

Sepilia era una bambina orfana di entrambe i genitori, la mamma era una danzatrice e il padre un marinaio, viveva coi nonni paterni in una casa in riva al mare.

La ragazza crebbe e divenne una bellissima donna che passava le sue giornate a cercare conchiglie assieme alle sue amiche. La spiaggia era frequentata anche da alcuni pescatori e fu così che Sepilia conobbe un bel giovane e se ne innamorò.

Il giovane pescatore però dovette imbarcarsi per molti giorni ma prima di partire aveva promesso alla sua bella che al ritorno l’avrebbe sposata. Al primo scalo il giovane acquistò un regalo per la sua Sepilia, una spilla d’oro e d’argento, poi riprese il mare e continuò la sua attività di pesca. Una sera prima di addormentarsi compose dei versi per la sua amata: Sepilia, Sepilia ti dono una spilla, una spilla d’argento che ne vale cento, una spilla d’oro che vale un tesoro. I versi erano correlati anche da musica e da un ritornello.

Il giovane conservò tutto in un astuccio e non vedeva l’ora di rivedere Sepilia per poterle dare il suo dono, una sera però, durante una tempesta l’astuccio cadde dall’imbarcazione e senza pensarci due volte il pescatore si tuffò per recuperarlo, nulla poté contro la forza del mare, annegò.

Quando la notizia giunse alla ragazza, pianse per molti giorni la perdita dell’uomo che amava, non riusciva a rassegnarsi a questa perdita e ogni giorno si recava sulla spiaggia sperando di scorgere il giovane che faceva ritorno. Ovviamente questo non era possibile.

La ragazza, comunque, non rinunciò ad andare sulla spiaggia e un giorno trovò una bellissima conchiglia, il tritone lucido. Senza pensarci la portò all’orecchio e fu così che avvenne un prodigio, dalla conchiglia poté sentire i versi che il suo amato aveva composto per lei.

Inutile dire che Sepilia conservò per tutta la vita quella conchiglia e che quando sentiva la mancanza del suo amato, la portava all’orecchio per poterne sentire la voce ancora una volta.

Di Mauro Gioielli

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