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Sepino borgo romano

Sepino è un altro dei borghi gioiello del Molise, situato ai piedi del Matese e aperto sulla valle del Tammaro, il suo nome deriva probabilmente da saepire = “recintare” facente riferimento all’antico stazzo recintato connesso all’allevamento transumante, attività continuata poi nel forum pecuarium.

La città romana venne fondata col principato di Augusto. Tra le famiglie rappresentanti si annovera quella di Nerazio Prisco, insigne giureconsulto che fece restaurare il teatro romano. La città fu fortificata con 25 torri circolari e venne costruito un foro maggiore con la basilica. La porta Bojano è decorata da rilievi di due prigionieri germanici e dall’iscrizione di Tiberio e Druso costruttori. Vi è anche una tomba mausoleo dedicata a Ennio Marso.

Saepinum sorge nella zona archeologica di Altilia, attraversata dall’antico Tratturo Pescasseroli-Candela. È possibile ammirare i resti dell’abitato romano, come il foro, la basilica, Porta Bojano, le terme, il teatro, il Cardo e il Decumano, le mura, le maestose porte d’accesso.
La zona archeologica è si rende teatro naturale di manifestazioni estive itineranti, che propongono spettacoli e danza di livello internazionale.

A circa 953m, sorge Saipins, chiamata “Acropoli di Terravecchia”, raggiungibile attraverso i percorsi nel Matese. Importante centro sannitico del III secolo a.C. fu definita da Tito Livio fortissima atque potentissima. Saipinis fu teatro di cruente battaglie, venne poi espugnata e distrutta nel corso della terza guerra sannitica dal console Lucio Papirius Cursor.

A Campitello di Sepino sono presenti ampi spazi verdi posti in una grande zona boscosa, popolata da faggi. Da qui è possibile raggiungere le cime dei monti circostanti (Tre Confini, Mutria, Muschiaturo etc.), zone abitate dai briganti (come la Rotta de Zuze), il Passo Santa Crocella, dove era presente il monastero benedettino in età medioevale (Monasterium Sanctae Crucis) e la Fontana di Rimavota.

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