Storie e leggende

Pietrabbondante e l’antica Aquilonia pt. 1

Nel 1845 Ambrogio Caraba (1817 – 1875), ispettore onorario alle Antichità e Belle Arti per la Provincia di Campobasso, ha pubblicato i suoi studi in relazione all’esistenza di una cinta muraria edificata con grossi blocchi poligonali nella zona degli scavi del teatro sannitico di Pietrabbondante e del rinvenimento nell’area di numerose iscrizioni in lingua osca, identificando Pietrabbondante con la città di Aquilonia.

Tali notizie richiamarono l’attenzione di studiosi italiani e stranieri, quali Max Friedländer e Theodor Mommsen che, dopo aver visitato il sito nel maggio 1846, avanzò l’ipotesi che Pietrabbondante dovesse identificarsi con la Bovianum Vetus citata da Plinio il Vecchio. Secondo una ricostruzione storica basata anche su alcune iscrizioni epigrafiche sarebbero esistite nel Sannio due località omonime, distinte topograficamente e storicamente, che corrisponderebbero con Bojano e Pietrabbondante, sarebbero diventate colonie romane dopo la guerra sociale.

“NV. VESULLIAIS TR. M. T. EKIK SAKARAKLUM BUVAIANUD AIKDAFED”

Con l’evoluzione degli studi è stata dimostrata l’infondatezza della tesi proposta per cui resta senza risposta l’attribuzione di un antico toponimo al sito di Pietrabbondante: Livio cita molti nomi di città sannitiche di cui non conosciamo la corrispettiva individuazione topografica (Murgantia, Romulea, Feritrum, Imbrinium, Cimetra, Duronia, Panna, Cominium, Aquilonia); al tempo stesso sono stati identificati numerosi centri sannitici, tuttora inesplorati ed anonimi.

Wikipedia

 

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