Storie e leggende

Il Diavolo a Tufara

Nelle tradizioni relative ai festeggiamenti del carnevale, torna protagonista il Diavolo. Siamo a Tufara dove viene messa in scena la morte di Dioniso, celebrato in molte antiche comunità.

Il Diavolo è vestito con sette pelli di capra, sappiamo che quest’ultima era una delle figure in cui si tramutava il dio. Accompagnano il Diavolo i folletti, suoi guardiani. Precedono la pantomima delle figure vestite di bianco, le maschere della Morte, che rappresentano la purificazione attraverso la morte, richiamando la ciclicità della semina e del raccolto. Oltre alla raffigurazione del Diavolo, abbiamo anche il fantoccio,  rappresentante il carnevale, che verrà poi sacrificato, ovvero gettato dall’alto di un precipizio.

Il Diavolo è una figura che nasce in tempi antichissimi, conservando ancora oggi le caratteristiche del passato.

La maschera racchiude diversi significati: il contrasto tra la vita e la morte e il bene e il male, fino a giungere al legame con le anime dei defunti, e ovviamente la morte del dio Dioniso, dio della vegetazione celebrato in tutte le realtà agresti.

La chiesa associava le maschere al demonio, per eliminare le cerimonie dei “pagani”, e per il desiderio di legare il concetto di morte col nuovo ordinamento salvifico.

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