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Ururi e le sue tradizioni

Legate alle tradizioni del ciclo di rinascita, con l’arrivo della stagione primaverile nonché propiziatorie per un buon raccolto abbiamo, nel Basso Molise e in particolare a Ururi, le famose corse dei carri.

Tra marzo e giugno: si celebrava la rinascita della natura dopo la sua apparente “morte” nei periodi invernali, il tutto preceduto da riti utili a sollecitare e rinvigorire le forze cosmiche.
Essendo Ururi un paese di origine albanese si può ipotizzare una provenienza del rito dall’altra sponda dell’Adriatico, numerose testimonianze sostengono una provenienza locale forse riconducibile ai Sanniti.


Altra ipotesi interessante legata alla tradizione della corsa si collega all’istituzione della festa della Croce in legno di Gesù, portata in Italia da Sant’ Elena.

La sera precedente la carrese i cantori  intonato un canto, questa rappresenta una delle fasi più importanti dell’evento.

Protagonisti della carrese sono i cavalieri, i buoi, i carri e i partiti: bianco-celeste per i Giovani, il giallo-rosso per i Giovanotti e il bianco-verde per la Cittadella (Fedayn).

Il giorno della corsa, i carri si recano davanti alla chiesa di Santa Maria delle Grazie dove, nel silenzio più assoluto, viene impartita la benedizione.

Successivamente si avviano alla partenza collocata a 4 kilometri dal paese e si dispongono secondo l’arrivo dell’anno precedente, a una distanza di 20-25 metri.

Vince il carro che per primo imbocca con metà timone via Commerciale, vicolo che conduce alla chiesa di S. Maria delle Grazie.
Il giorno successivo il carro vincitore ha l’onore di trasportare il SS. Legno della Croce di Gesù per le vie del paese.

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