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Il castello infestato di Macchiagodena

Il Castello di Macchiagodena, di origine longobarda si erge sulla viva roccia, aveva la funzione di controllo del confine tra la contea di Isernia e quella di Boiano e del tratturo Pescasserroli-Candela.

Il feudo fu mantenuto da diverse famiglie, tra le quali i Barras, i Pandone e, nel XVI secolo i Caracciolo, che lo vendettero ai Centomani, ultima famiglia ad abitarlo e che, agli inizi dell’Ottocento, si occupò di ristrutturarlo, conferendogli la forma attuale.

 

Particolare l’ingresso, con vano di forma rotonda posto all’estremità della seconda rampa di accesso. Al piano nobile erano presenti, tavole dipinte, fregi, un focolare alla romana e una finestra gotica, non più visibili. Nella biblioteca sono presenti arredi ottocenteschi e scaffali ricchi di antichi e pregiati volumi.

Nei sotterranei, oggi chiusi, era presente  una via di fuga, che conduceva a una zona della roccia sottostante chiamata “del precipizio”,  una leggenda popolare sostiene che il castello sia infestato dalle anime dei trapassati delle epoche antiche.

Il castello fa oggi parte dell’associazione Borghi Autentici d’Italia ed è anche sede nazionale dei borghi della lettura grazie alla determinazione dell’amministrazione comunale che lo ha messo a disposizione dei promotori del network turistico – culturale (nato a febbraio del 2015 a Scontrone), come luogo di eventi, di studio e di ricerca. Sottolineando l’importante del legame tra cultura e territorio, Macchiagodena si è fatta promotrice di quello che tanto serve alla regione Molise, una rivalutazione e valorizzazione del territorio.

Fonte: http://regione.molise.it/web/turismo/turismo.nsf/0/c7002cbc6c9a5ac9c125753f0036d67e?OpenDocument&Click=

 

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