Storie e leggende

La Dea Cupra

Tanto tempo fa nei pressi di Agnone vivevano dei pastori le cui famiglie erano divise da un odio profondo, tale da spingerli a evitare addirittura di incontrarsi, persino nello svolgere le mansioni quotidiane, le donne recandosi al ruscello evitavano le donne della famiglia nemica e gli uomini facevano lo stesso nell’andare a caccia. Tutto ciò era reso facile dalla conformazione del terreno così piano da fare vedere chiunque si avvicinasse.

Le famiglie coltivavano il loro odio che veniva trasmesso addirittura ai neonati con l’allattamento, ma anche gli dei non erano da meno e cercavano di alimentare ancora di più tutte queste asperità cercando di portare distruzione e morte. Ad esempio il dio Termine inviava sulla terra i suoi fantasmi, mentre Discordia le sue Furie che spaventavano i bambini che dormivano nei loro lettini.

Solo i numi benigni si occupavano di inviare la loro protezione alle greggi e sulle messi per proteggerle dagli attacchi degli dei tra questi c’era la Dea Cupra, la dea della vita e dell’amore che fece sì, un giorno, che le greggi di due giovani nemici Erennia e Gavio, si incontrassero all’abbeveratoio e nulla poterono i giovani per convincere il bestiame ad allontanarsi. La dea, nascosta nei campi fece anche in modo che a incontrarsi presso la fonte fossero anche gli sguardi dei due giovani che si innamorarono, loro malgrado.

Ovviamente le famiglie impedirono loro di incontrarsi nuovamente ma una sera, sfuggendo alle attenzioni dei genitori i due riuscirono a scambiarsi un bacio, poi inginocchiatisi rivolsero al cielo le loro preghiere:

Dea buona e gentile, ascolta la nostra preghiera: guarda benevola questo  amore, annienta l’odio che divide le nostre famiglie, fai sorgere al posto di questa sconfinata pianura tante montagne, colline, rocce, cascatelle di acqua limpida, boschetti, ruscelli in modo che noi possiamo nasconderci per amarci liberamente non visti, mentre il sole brilla e il canto degli uccelli e delle sorgenti cristalline riempie  di armonia  la natura circostante.

Tornarono a casa e durante la notte sognarono le attenzioni della dea, l’indomani con sommo stupore videro che il terreno sul quale erano cresciuti e sul quale dominava l’odio delle loro famiglie era mutato. Non più una pianura, ma rocce, burroni, monti e cascate avevano preso a popolare quel brullo territorio e così al riparo di una roccia i due poterono finalmente essere liberi di amarsi.

Fonte: https://www.altosannio.it/la-dea-cupra/

 

 

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