Storie e leggende

La leggenda del Seggio Sannitico

A Cercemaggiore in Piazza San Rocco vi era, fino ala fine degli anni ’50, un seggio in pietra ritenuto di epoca sannitica. Spesso confuso con la piccola seggia posta presso l’ex Caserma dei Carabinieri, il seggio risulta ormai scomparso da circa quarant’anni. 
Seggia e ricostruzione seggio
Il seggio, ricavato da un unico blocco di pietra aveva un sedile, di forma quadrangolare, che nella parte più alta misurava una sessantina di centimetri, collocato a circa 50 centimetri da terra. Franco Petraroia lo colloca ai piedi di un grosso olmo e racconta che da bambino era solito giocarci intorno, mentre gli anziani narravano che esso si trovava sul monte Saraceno giunto lì per magia; in estate il seggio diventava il luogo preferito di Giovanni Di Primio (Zi Ciannètt) per raccontare le sue avventure da emigrato in America. 


La nascita della leggenda è collegata al medico e storico Vincenzo D’Amico di Jelsi nel 1957 che dedicò un articolo ad alcuni momenti storici meno noti di Cercemaggiore. D’Amico scrive che: (…) qualche anno fa veniva rinvenuto un sedile con spalliera di pietra, trasferito all’odierno centro e sistemato sulla piazzetta S. Rocco. Esso può con tutta probabilità venire ritenuto il seggio del governatore sannitico della città, che sappiamo avere il titolo di Meddix TuticusQuesta tesi era volta esclusivamente a nobilitare la storia locale attingendo a fonti spesso inesistenti.

Spostata nel 1958 in seguito a una  ripavimentazione e sistemazione della piazza la sedia dei racconti venne collocata per qualche anno in una rientranza di proprietà comunale.

Uniche due menzioni successive appartengono al domenicano P. Michele Miele e allo storico canadese Edward Togo Salmon che però riportano quanto già riferito.

Padre Michele Miele, in una monografia sulla storia e restauro del Castello di Cercemaggiore, sostiene che tale sedile di pietra “(…) per il D’Amico va con probabilità identificato col seggio del governatore sannita” e che “fu sistemato sulla piazzetta S. Rocco.

Edward Togo Salmon, che ebbe solamente una dettagliata descrizione, nel 1967, quindi a reperto già distrutto, attesta una  critica a quanto esposto nell’articolo del D’Amico: “Si è suggerito che un antico trono di pietra, ancora oggi visibile nella piazzetta San Rocco a Cerce Maggiore, fosse per il Meddix sannita l’equivalente della Sedia Curulis del console romano, ma l’ipotesi non è convincente: non c’è somiglianza di sorta fra la Sella Curulis, intagliata nell’avorio, e il cimelioin pietra di Cerce. Inoltre, è improbabile che a Cerce vi fosse un Meddix, in quanto nellantichità  non doveva essere che un piccolo oppidum fortificato.”

In occasione della realizzazione della prima fognatura nel 1962, secondo il sig. Giovanni Barilotti impiegato nei lavori, il vecchio cimelio venne distrutto per  colmare lo scasso del nuovo impianto fognario.

Fonte: http://www.academia.edu/20309565/La_Leggenda_del_Seggio_Sannitico_di_Piazza_San_Rocco._Storia_e_vicende_intorno_ad_un_reperto_singolare_una_sedia_ricavata_da_un_unico_blocco_di_pietra_entrata_nella_storia_come_il_seggio_del_pi%C3%B9_alto_magistrato_sannitico_2004_

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