Storie e leggende

Le leggende di Poggio Sannita

Tramandata da padre in figlio, anche Poggio Sannita ex Caccavone, come molti altri paesi del Molise, ha una leggenda tutta sua. Nell’860, gli abitanti delle contrade, sapendo che gli invasori si stavano dirigendo verso il Trigno,  decisero di mettere in salvo se stessi e le provviste, conservando tutto in recipienti di rame, chiamati “caccaviche vennero nascosti nei fondaci del castello. I Saraceni giunsero fino al castello, dove però vennero respinti. Quindi al momento della riappropriazione delle provviste non fu possibile identificare i contenitori che erano tutti uguali. Questo portò a numerose liti e il signore del castello decise di far distribuire il contenuto dei caccavi a un monaco benedettino.

Da quel momento e fino ai nostri giorni gli abitanti delle contrade decisero di conservare vino e olio in paese e non presso le masserie. Sempre secondo la leggenda, il paese, per mancanza di acqua, venne benedetto con il vino santo.

Anche il Palazzo Ducale, antica costruzione di stile rinascimentale che venne edificata verso la fine del XV secolo sui resti di un “castellum”, dimora dei duchi di Caccavone, si pone tra storia e leggenda. Restaurato dal duca Nicola Petra nel 18° secolo e abitato fino agli inizi dell’ 800 è stato ribattezzato “Palazzo reale” poiché si pensa  che una delle regine borboniche del Regno delle due Sicilie, in visita nella nostra zona, vi abbia soggiornato per un breve periodo. Altri sostengono invece che il castello e il palazzo facevano parte di un’ unita’ feudale, legata al Regno di Napoli, e, nel passaggio da un feudo a un altro, occorreva “l’assenso regio”, da qui la denominazione di Palazzo Reale. Infine, altra definizione si collega al casato napoletano De Raho che possedette, per un lungo periodo, Caccavone, apportandovi delle grosse modifiche, per cui in suo onore troviamo la dicitura “Palazzo De Raho” o “Palazzo Rahone”.

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