Storie e leggende

Santo Stefano e il lupo

Santo Stefano del Lupo era un monaco benedettino eletto come Santo protettore di Carovilli, nato agli inizi del XII secolo a Carovilli morì a Manoppello il 19 luglio 1191.

La sua nascita, secondo la tradizione orale, si lega a una casa sita in Via Pendio, ora ristrutturata a cappella- museo.

 

Secondo la leggenda agiografica il Santo, un uomo molto mite, conosciuto anche col nome di Santo Stefano Confessore,  avrebbe ammansito prodigiosamente un feroce lupo nelle campagne di Manoppello, la vicenda ricorda molto quella di San Francesco e il lupo. Questo fatto portò gli uomini ad avvicinarsi a Dio.

Fino al 1591 il corpo fu conservato in un sepolcro marmoreo della chiesa abbaziale di Vallebona, recante la scritta «Qui giace il corpo di S. Stefano Confessore». Nel 1807 i suoi resti furono trasferiti nel paese natale di Carovilli, dove giunsero il 29 settembre.

Sono testimoniate anche due guarigioni miracolose a opera del Santo, verbalizzate dal dottor fisico De Luca.
Una riguarda Berardino Colacito in grave pericolo di vita, essendo stato ferito da un colpo di arma da fuoco l’uomo dopo aver chiesto l’intercessione di S. Stefano guarì immediatamente.
La seconda invece, interessa una donna bloccata a letto da un grave reumatismo acuto con febbre violenta, anch’essa dopo aver pregato il Santo ottenne la guarigione.

Curiosità: il culto, molto antico e riscontrabile in un documento datato 1208, non fu una sola esclusiva del Molise, infatti dalla zona della Maiella, Manoppello e Carovilli, arrivò  in Akron e in Argentina. Molto sentito, il culto spinge ogni anno alcuni molisani d’America a fare ritorno al loro paese.

 

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