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La Grotta di Sant’Angelo in Grotte

Nel V secolo i Longobardi, popolo pagano e di guerrieri, dominavano sotto il comando di re Aginulfo, lo stesso re che sposerà la regina cattolica Teodolinda. Fautori della conversione di Aginulfo furono Papa Gregorio Magno e San Michele Arcangelo, grazie alla sua apparizione sul Gargano nel 490.

Proprio legata al periodo di dominazione del Longobardi è la Grotta di San’Angelo in Grotte. Attraverso alcuni portali di bronzo, si accede alla grotta di San Michele, dove è visibile una sorgente d’acqua che stilla dalla roccia.


Leggenda vuole che San Michele, rimasto affascinato dalla bellezza di Sant’Angelo in Grotte, l’avrebbe scelta come sua dimora. Il Signore, però, aveva scelto come suo luogo di residenza Monte Sant’Angelo, in Puglia.  Secondo la tradizione, San Michele percorse una galleria scavata nella montagna e giunse a un dirupo, a questo punto si diresse in volo verso il Gargano.

Guerrieri e cavalieri lo invocavano per le loro imprese e per essere liberati dal male, recandosi nei luoghi collegati al Santo.

Il luogo della leggenda si fa esso stesso luogo di incanto, all’esterno dominano finestroni gotici,  il tutto incorniciato dai cipressi che svettano verso il cielo, affiancando il campanile di pietra bianca. L’ambiente interno è molto suggestivo e suscita emozioni nei pellegrini che vi si recano in preghiera. La grotta si permea di un’aura suggestiva che la rende uno dei più interessanti santuari d’Europa legati al culto micaelico.

Un’altra leggenda vuole che l’antica statua che raffigura San Michele Arcangelo non viene mai portata in processione da quando venne a piovere cenere e lapilli e la statua divenne sempre più pesante.

 

Fonte: molisedove.blogspot.com/2017/05/la-grotta-di-san-michele-arcangelo.html

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