Storie e leggende

La triplice cinta di Larino, tra gioco e simbolismo

La data di fondazione del Palazzo Ducale di Larino, dovrebbe collocarsi tra il 1100 e il 1300. Voluto dai conti normanni è successivamente appartenuto a famiglie di spicco quali i Francia, gli Orsini, i Carafa e i De Sangro.

Nel cortile è possibile vedere reperti e iscrizioni antiche, ma ciò che desta particolarmente l’attenzione è una incisione rappresentante una Triplice Cinta (un triplice quadrato concentrico), visibile su uno dei muretti di un piano elevato. Si tratta di un simbolo controverso che da sempre suscita molti interrogativi.

Nella sostanza rappresenta il “gioco del filetto“, ma si indaga la presenza di un valore simbolico. Per avere. però, un quadro più dettagliato non si può scollegare il valore simbolico da quello più prettamente ludico. Quindi è importante prima indagare il fattore ludico per poi individuare collegamenti al fattore simbolico.

La Triplice Cinta o Filetto, o ancora Mulino, altro non è che un tavoliere da gioco costituito da tre quadrati concentrici, con segmenti che uniscono i punti medi dei lati corrispondenti dei diversi quadrati, e varie pedine.

Rinvenute sia in luoghi civili che religiosi, non portano collegamenti a simbologia di natura religiosa. Importante è a questo punto una osservazione sul concetto del riuso per cui troviamo la triplice cinta incisa su pareti verticali, quindi non utile al suo scopo primario. Più plausibile sarebbe un altro concetto che si lega alla volontarietà del collocamento verticale, che sarebbe un gesto atto a impedirne l’utilizzo. Questo perché, la Chiesa, come sappiamo, era contraria al gioco d’azzardo quindi impedirlo corrispondeva a negare all’uomo la possibilità di affidarsi al controllo degli eventi della dea Fortuna.

Attestazioni della triplice cinta si hanno già a partire dal I secolo a.C. ovviamente con connotazione pagana, o probabile collegamento a un ambito magico e rituale di sacerdoti druidici, in questo contesto potrebbe rappresentare le tre cinte di mura druidiche dei Celti, della capitale di Atlantide. Per alcuni sarebbe addirittura un simbolo magico legato  ai Templari e rappresenterebbe i tre gradi delle iniziazioni misteriche.

Nel Medioevo la scacchiera divenne simbolo della “Gerusalemme celeste”, rappresentata sotto forma di scacchiera più non perfettamente quadrata e circondata di mura. Il filetto rappresentato sull’altra faccia degli scacchi, o della dama, potrebbe rappresentare la Gerusalemme terrestre.

Altro legame simbolico è quello costituito dal diagramma della mandala, costituito da quadrati concentrici, simboleggia il viaggio della conoscenza per raggiungere l’integrazione con il Principio Universale; attraverso la purificazione si giunge alla città, cui si accede attraverso quattro porte corrispondenti ai quattro punti cardinali. Il simbolo cristiano corrispondente è il labirinto inteso come viaggio simbolico.

L’introduzione di questi giochi in Europa potrebbe collegarsi al ritorno in patria dei crociati, o alla presenza di monaci greci basiliani.

Da non dimenticare l’esistenza di filetti riportanti connotazioni tipicamente cristiane.

Fonte: http://www.luoghimisteriosi.it/molise/larino.html

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