Storie e leggende

U’cavezune, dolce leggenda

U’cavezune è un dolce che si collega alla devozione di San Giuseppe, protettore degli Artigiani, della Famiglia e dei Poveri.

La leggenda racconta che trecento anni fa, un vecchio dall’aspetto trasandato, arrivò a Riccia, dove iniziò a bussare alle porte. Gli aprì una donna anziana che lo invitò a condividere con lei un tozzo di pane raffermo.

Il vecchio, inginocchiatosi, baciò il pane e lo benedisse, fu in questo momento che il suo bastone iniziò a fiorire e la stanza si illuminò: era San Giuseppe.

Da quel giorno, a Riccia, ogni anno si rivive  la tradizione della Devozione: dar da mangiare ai poveri nel giorno di San Giuseppe.

La tradizione della Devozione si tramanda di madre in figlia, la donna si fa protagonista della devozione, è lei che durante tutto l’anno sceglie cosa mettere da parte, per preparare la Devozione, e sempre lei che a piedi nudi serve Maria, Giuseppe e Gesù, le tre rappresentanti di altrettante famiglie povere del paese, invitate il 19 marzo alla tavola della Devozione.

La festa di San Giuseppe rappresenta la festa della Condivisione, dell’ospitalità, dell’ accoglienza, i più poveri siedono a tavola dei signori.

Tredici le portate della tavola: tra cui spiccano le arance a insalata, i maccheroni con sugo di alici, vari tipi di baccalà, maccheroni con la mollica, il riso con il latte, e per chiudere i dolci tra cui ovviamente, U’cavezune, un dolce di pasta sfoglia che racchiude una crema di ceci, miele e cannella.

La preparazione è lunga e ha inizio il 15 marzo, in cui viene realizzata la sfoglia, il 16 si prepara il ripieno, il giorno seguente è dedicato al confezionamento vero e proprio.

Fonte:https://www.vinoway.com/approfondimenti/gastronomia/tradizioni/item/6589-u%E2%80%99cavezune-%C3%A8-il-molise%2C-quel-molise-che-non-ti-aspetti%2C-che-aspetta-di-essere-scoperto.html

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