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Per chi suona la campana

Una storia che affonda le sue radici attorno all’anno mille, quella della Pontificia Fonderia Marinelli. La tradizione si intreccia con una lavorazione che ha qualcosa di magico. La fusione ha sempre una componente quasi mistica e delicata, è un processo che non può permettersi il minimo errore pena la cattiva riuscita del lavoro.

Si racconta che il suono delle campane richiama esseri soprannaturali, che impedisce al diavolo di rapire i bambini e allontana i temporali. Altri raccontano che le campane suonate in un modo particolare possono pronunciare il nome di chi le ha realizzate, donate o di persone scomparse.

Nel cuore dell’Italia nel Molise si trova un paese dove nasce la voce degli Angeli: è Agnone delle campane, dove da mille anni perdura l’arte della fusione dei bronzi sacri.

Suonò, suonò, suonò mille anni fa,
in cima alla chiesetta di San Pietro,
in quell’antica e tenebrosa età,
il Medio Evo brigantesco e tetro.

Suonò anche duemila anni fa,
un tempo ancor più antico e battagliero,
quando Roma mandava in quantità
soldati a conquistare un Impero.

Suonò anche tremila anni fa,
non per briganti o imperiali macelli,
ma per allarme d’incendio o, chissà,
tener lontano il lupo dagli agnelli.

È la campana dell’anno mille!

[Fonte:http://www.lagiostra.biz/campana-dell-anno-mille-dal-museo-della-campana-agnone]

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